Tenere sotto controllo la working directory di un self-hosted agent di Azure DevOps

di Matteo Tumiati, in DevOps,

Quando si lavora nell'enterprise o in aziende che hanno requisiti molti stringenti, è normale avere a che fare con self-hosted agents di Azure DevOps, ovvero virtual machine (o vere e proprie macchine fisiche) che vengono usate per eseguire le pipeline di CI/CD. Differiscono dagli hosted agent perchè non sono forniti da Microsoft e possiamo customizzare tutto il software che è installato sulle macchine, cambiare le performance e così via, al costo chiaramente di dover gestire il tutto internamente (incluso hardware fisico e patching del SO).

Quando si parla di hardware, un esempio concreto che ci si trova a dover gestire può essere lo spazio disponibile su disco. Eseguendo decine, centinaia o migliaia di build al giorno, la quantità di oggetti che vengono salvati sul disco aumenta in modo notevole, talvolta esponenzialmente. Proprio per questo motivo possiamo fare in modo che la pipeline, prima di essere eseguita, faccia un cleanup di tutto quello che era presente precedentemente nella stessa working directory:

jobs:
- job: Build
  ...
  workspace:
    clean: all

Questo codice YAML fa uso della keyword workspace che accetta diversi valori per fare pulizia selettiva, oppure all per rimuovere tutto quello generato da una run precedente. Questo è l'equivalente delle clean options che erano impostabili tramite la UI delle classic pipeline:

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